Le anfore antiche sono uno dei simboli più rappresentativi delle civiltà mediterranee. Questi contenitori in terracotta erano utilizzati per il trasporto e lo stoccaggio di beni di primaria importanza, come olio, vino, cereali e altre merci. Nonostante il loro uso pratico, le anfore avevano un ruolo anche culturale e commerciale, diventando veri e propri indicatori di scambi tra popolazioni lontane. Ma oltre al loro valore pratico, quali segreti nascondono le anfore? Scopriamo insieme alcune curiosità legate alla loro storia.
Origine e funzione: non solo contenitori
Le anfore apparvero intorno al IX secolo a.C e furono ampiamente utilizzate dai Fenici, dai Greci, dai Romani e persino dai Bizantini. A differenza di altri tipi di contenitori, le anfore erano dotate di due manici e di una base appuntita o piatta, utile per il trasporto via nave. La forma particolare permetteva di stoccarle in modo sicuro sulle imbarcazioni, inserendo la base nelle rastrelliere delle navi o direttamente nella sabbia o nel terreno.
Le anfore non erano solo oggetti di uso comune; alcune venivano decorate con motivi artistici e simbolici, specialmente in Grecia, dove rappresentazioni di scene mitologiche adornavano spesso la superficie.
Classificazione delle anfore: un identikit del commercio antico
Nel corso dei secoli sono state classificate oltre 66 tipologie diverse di anfore, ognuna con una specifica forma e funzione. Le anfore greche, ad esempio, si differenziavano per tipologia a seconda del contenuto. Le anfore olearie erano più strette e allungate per l’olio d’oliva, mentre quelle vinicole avevano una forma più ampia per facilitare l’accesso del vino.
Una curiosità interessante riguarda le anfore ritrovate nei fondali marini: molte di esse portano ancora i marchi dei commercianti e le indicazioni sul contenuto. Questo permette agli archeologi di tracciare i percorsi commerciali tra il Mediterraneo orientale e occidentale.
Il mistero delle anfore romane: la montagna di cocci
Uno degli aspetti più sorprendenti legati alle anfore romane è la quantità impressionante di frammenti ritrovati nel tempo. A Roma, esiste una collina chiamata Monte Testaccio, interamente composta da cocci di anfore spezzate. Questa “montagna di cocci”, alta circa 35 metri, è stata formata a partire dal I secolo d.C è il risultato del riciclo di anfore danneggiate, principalmente utilizzate per il trasporto di olio dalla Spagna.
L’eredità delle anfore
Le anfore antiche rappresentano una finestra affascinante sulla vita quotidiana e sulle relazioni economiche del passato. Non erano solo oggetti utilitari, ma veri e propri strumenti che hanno contribuito allo sviluppo di grandi civiltà. Ancora oggi, i resti delle anfore continuano a raccontarci storie di commercio, cultura e vita nel mondo antico.